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mercoledì 28 novembre 2012

Quanta acqua

Piove ininterrottamente da non-mi-ricordo-nemmeno-quando.
Ricky è un po' influenzato, sono rimasta a casa: home working.
Tengo le tende spostate (amo guardare fuori dalle finestre, fortunatamente la casa di fronte è appena un poco più bassa della mia finestra, così non ci si guarda in casa vicendevolmente) e spesso alzo lo sguardo. Pioggia, pioggia e ancora pioggia.
Poi mi fermo sulle violette piantate mesi fa. Praticamente mai annaffiate: caldo, freddo, sole, vento. Stanno li, bellissime con la testa alta, incuranti della stagione durante la quale tutto cade.
Aveva ragione la fiorista quando me le ha consigliate: sono resistenti e non hanno bisogno di cure, se nevica gelano sotto la neve, quando si scioglie si riprendono.
Tutto vero. Indicate per chi come me adora le piante e il terrazzo quando è a posto e vorrebbe eliminarlo quando non lo è.
Che lavoro meraviglioso quello della fiorista. Solo l'odore tipico dei negozi di fiori (che non è odore di fiori) mi piace tantissimo. Lavorare in mezzo alla natura, rispettarne i tempi, il clima, i cicli, le regole.. mi piace tantissimo.
Temo solo che l'ambiente non sia dei migliori (freddo, umido, sennò le piante muoiono) e che le mani siano costantemente fredde.
A proposito di freddo: oggi pomeriggio è ideale un infuso rilassante, caldo. I fiori e le erbe più indicati sono quelli di camomilla e tiglio, rispettivamente sedativi e calmanti, magari serviti in una tazza dall'aria vintage.
(stampa acquistabile on line, su Etsy).

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