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martedì 22 gennaio 2013

Libri contro tablet

Adoro entrare in libreria. E' un posto magico. I libri ordinati sugli scaffali, l'odore della carta, il silenzio che -quasi- sempre ci si impone di rispettare..
Con Riccardo ci siamo stati diverse volte in mezzo ai libri. Nello spazio dedicato ai piccoli della biblioteca di Lissone si diverte sempre tanto.
Mi fa sentire 'una buona mamma' l'idea di fargli fare qualcosa di creativo che nutra il suo cervello. Per il momento (e mi auguro il più a lungo possibile) sono riuscita a tenere lontani i vari Nintendo DS, o -molto peggio- iPad e simili.
A parole sembra che noi genitori siamo tutti d'accordo nel far giocare i nostri figli con oggetti adatti non solo alla loro età, ma al modo in cui il loro cervello assimila le informazioni.
Sono delle spugne, posono davvero imparare cinque lingue entro i primi quindici anni di vita, perchè intorpidirli con oggetti luminosi piatti, con i quali l'unica interazione (che si parli di lettere, animali, numeri o colori) rimane sempre e soltanto schiacciare un tasto?
I libri invece sono magici, si sfogliano, si guardano, ci si può fermare e tornare indietro, si possono chiudere e contemplarne la copertina, la cucitura del dorso, il segnalibro.. riconoscere i capilettera, fare le orecchie alle pagine per tenere il segno.
I miei preferiti sono i libri con le illustrazioni ad acquerello. Anche i libri con i pop-up che saltano su ed hanno alcune parti mobili grazie a una linguetta.
I nostri figli hanno tutto il tempo di leggere pagine e pagine sui tablet.
Arriveranno a farlo prima o poi. Così come invecchieranno, prima o poi.
Perchè anticipare il tempo?
Illustrazione a colori da Book Bites Oz, in bianco e nero da Photographers Direct.

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