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venerdì 31 maggio 2013

Leggere o non leggere?

Capita che leggo la trama di un libro.
L'argomento dell'articolo in cui è inserita la breve recensione tratta del fenomeno dei romanzi erotici 'a tinte forti' scritti dalle donne, scoppiato l'anno scorso con le omnipresenti Cinquanta sfumature (di grigio, di rosso, di nero..).
Non ho letto il libro della James perchè stavo leggendo Shantaram di G.D.Roberts, e direi che -come poi mi hanno confermato- non avrebbe retto il confronto.
Quando ho finito il capolavoro di Roberts ormai avevo sentito abbastanza di tutte le sfumature. Abbastanza per stabilire che non le avrei lette.
Questo libro invece (più vecchio, del 2008) mi incuriosisce. Intanto l'autrice è una bella donna italiana (non che questo sia discriminante, ma di fatto cambia il punto di vista dell'autore..) ed è anche in carriera.
Che carriera? Fa la ginecologa. Niente-popò-di-meno-che.
Cerco qualche opinione in rete, dicono che è scritto bene, che l'autrice descrive il sesso (post separazione da un uomo che non la guardava nemmeno) come lo vivono gli uomini, semplicemente sesso, senza altri condizionamenti. Il famoso just-for-fun. Per poi trovare il vero amore e ricapitolare.
Decido che lo prendo in biblioteca.
Sono a pagina 91. Il libro ne ha 141. Non riesco a finirlo.
Sembra scritto da due persone diverse.
Una è una moglie sui trent'anni, arrabbiata con il mondo perchè ha creduto alle parole dell'uomo che la tradiva ma amava solo lei (ma non era un problema della generazione precedente?) che si butta in improbabili avventure raccattate sul tram e portate a casa.
Non c'è divertimento. C'è rabbia e mortificazione (almeno il marito le dava una parvenza di normalità: una casa, le vacanze..) e mutismo.
Gli uomini si divertono, da che mondo è mondo.
L'altra (dopo che ha incontrato questo, che fino a pagina 91 sembrerebbe l'amore, ma non ci giurerei) è a metà tra schizofrenia e Tao dell'amore.
Petali che sembrano genitali (o anche il contrario) giardini che sbocciano e avvolgono, rami, muri verticali, edera che si arrampica.. capitoli e capitoli di descrizioni tra il bucolico e non so che. Non una battuta, uno scambio, un caffè al bar.
Si passa dalla donna imbruttita dal destino (che si è scelta) a una profeta del sesso trasfigurato come nelle tele cinesi (si, quelle appese nei ristoranti cinesi, con il pesco, il ponte e il pavone ricamato sopra).
Se qualcuno lo ha letto e se la sente, mi incoraggi a finire le prossime cinquanta pagine.
Strana coincidenza, il cinquanta ritorna sempre..


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