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venerdì 17 maggio 2013

Quello che non sapevo del numero 17

Venerdì 17. C'è gente che non esce di casa in giornate così. Di più, non si alza dal letto.
C'è gente che al di la della data non si alzerebbe mai dal letto, in effetti.. però è un'altra storia.
Ma chi sa davvero perchè questo numero porterebbe sfortuna?
Sarà vero?
Un minimo di verità c'è, nell'antica Roma, sulle pietre funerarie, si faceva l'incisione XIVI che significa 'vissi' o 'sono vissuto'. Nella numerazione romana, anagrammando l'incisione, si legge 17.
In Francia però, è il numero telefonico per chiamare la Polizia (anzi, la gendarmerie).
Nella tavola degli elementi, corrisponde al cloro.
La combinazione del numero con il venerdì (che è il giorno della morte di Gesù) spiega perchè oggi sarebbe una giornata sfortunata per i popoli di origine greco-latina (come lo è il venerdì 13 per i popoli anglosassoni).
La paura del numero diciassette si chiama 'eptacaidecafobia'. Mica semplice.
Nell'Antico Testamento è scritto che il Diluvio Universale iniziò il giorno 17 del secondo mese.
Nella smorfia napoletana, il 17 è il numero associato alla 'disgrazia'.
Stasera si può scongiurare la cattiva sorte con il cibo.
Portano fortuna (soprattutto in termini di ricchezza materiale) tutti i cibi a 'grani', infatti le lenticchie portano soldi, ma anche il buonissimo marzapane.
Uva e maiale (cotechino) portano abbondanza, il melograno e le noci portano fecondità, le castagne prosperità, il capitone chiama la buona sorte.



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