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martedì 4 giugno 2013

Se non è zuppa...

Ad alcuni non piace il 'pane bagnato'.
In qualsiasi modo.
Io, al contrario, ne vado matta.
Ricordo che mio padre, quando ero piccola, si faceva dopo cena una tazza di latte freddo inzuppando il pane avanzato a tavola.
Proprio come un dessert.
Il sangue non è acqua: mi capita di pranzare con pane e latte freddo. Se il pane è raffermo, ancora meglio. Che delizia.
Un altro modo di utilizzare il pane, quando non è fresco, è quello di inzupparlo con poca acqua e  condirlo come si fa con le friselle: olio extravergine di oliva, pomodori schiacciati, sale, basilico fresco e origano.
Poi c'è la panzanella. Ricetta rustica della tradizione contadina toscana, di cui mi ha parlato un'amica polacca (esatto: io non sapevo nemmeno che esistesse).
In una ciotola capiente si mischiano cipolle rosse tagliate a rondelle (lasciate un po' nell'acqua fredda e aceto bianco), un cetriolo pelato, i pomodorini a cubetti.
Il pane raffermo (ideale la pagnotta, ma va bene quello che avanza in casa), preferibilmente privato della crosta, va leggermente bagnato di acqua e aceto rosso (meglio evitare di immergerlo).
Si spezzetta con le mani il pane appena si ammolla, ed una buona quantità di foglie di basilico. Si amalgamano tutti gli ingredienti ed infine si condiscono con olio extravergine di oliva, sale e pepe.
E' necessario far riposare l'insalata in frigorifero, per circa un'ora, così si insaporisce meglio.
Alcune varianti prevedono l'aggiunta di tonno e acciughe, rucola o olive nere: ottimo piatto estivo, da terrazzo!


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