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lunedì 25 novembre 2013

Fred Chesneau


Quest'uomo riesce a farmi venire l'acquolina in bocca anche se tra gli ingredienti che usa per preparare piatti esotici ci sono spesso cavallette e arbusti. Prima che si chiuda la trasmissione, sono già in cucina con la testa sul fondo della dispensa per cercare tra spezie e bustine-souvenir qualcosa di strambo per interpretare un piatto appena visto preparare dal 'Cuoco vagabondo'.
Anche se cucina in ciotole improvvisate in tronchi di palma, per terra o sul legno di un pontile.
Che dire del fatto che fa la spesa in canoa, è sempre abbronzato e in forma, indossa perennemente scarpe aperte?
L'assenza di sostanze sintetiche o conservanti o sublimanti di sapore nei cibi che ogni luogo offre fanno probabilmente la differenza. Solo fatto che riesca a comunicare con qualsiasi popolazione del Globo Terrestre tramite il cibo è straordinario.
Il cibo è uno dei linguaggi più espressivi.
Mai pensare 'chi se ne importa del cibo'. Il cibo è importante, il che non significa che deve essere complicato, abbonndante o costoso.
La scelta del cibo non è cosa da poco.
Facciamo caso al fatto che l'uomo è l'unico essere vivente che non consuma (tutto) il cibo così come gli si presenta? Lo modifica nella consistenza, forma e dimensione, lo scalda, lo ghiaccia, lo mischia ad altri cibi.
Ogni piatto cucinato esprime qualcosa di chi lo cucina, ma non solo, chi cucina per qualcuno in realtà gli sta comunicando qualcosa.
Sin dall'antichità l'atto di nutrirsi rappresentava un rapporto con i doni della Madre Terra. I principali alimenti trasformati in pane e vino hanno tutt'oggi un potere simbolico, sacro e propiziatorio. Pane e vino simboleggiano nel Cristianesimo il corpo e il sangue di Cristo.
Da neonati il primo modo di relazionarci a nostra madre è legato al nutrimento. Quando una mamma non sa come intepretare il pianto del proprio bambino in modo istintivo lo attacca al seno, e questo pare spieghi perchè mangiamo quando ci sentiamo a disagio. Il cibo colma i nostri bisogni di diversa natura, non solo la fame.
Chi da ragazzino non ha 'meritato' un cibo in particolare? E' il caso del cibo-premio.
E chi non pensa a volte, in condizioni di stanchezza fisica o mentale, di avere bisogno di un determinato cibo? Ecco che il nutrimento si fa cibo-energia.
Crescendo sviluppiamo gusti specifici. Chi predilige i cibi dolci avrebbe lacune emotive, desiderio di tornare all'infanzia, in qualche modo rifiuta di crescere, prendersi delle responsabilità. Chi ama i cibi salati ha 'voglia di andare' di diventare indipendente, di lasciare il nido.
Anche altri aspetti del cibo hanno significati specifici: il piccante per i curiosi, cibi poco trattati e naturali per chi ha bisogno di chiarezza, cibi di origine animale per chi ha un approccio fisico, per chi affronta la vita con forza.
Sono sicura che da oggi starò molto attenta a quello che inserirò nei menù per i miei ospiti. Non vorrei essere fraintesa..

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