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martedì 3 dicembre 2013

I regali (solo per bambini) di questo Natale

Da dove comincio?
Dal fatto che per come vanno (non solo) le mie finanze, sarà un gioco di prestigio il solo riuscire a fare i regali 'obbligatori'?
Che brutto termine, lo so.
Però è così. C'è poco da ridire.
Con lo stipendio che, quando c'è, si fa fatica a incassare, le tasse che nascono ogni giorno come i funghetti in montagna dopo le piogge, gli arretrati che ognuno di noi ha lasciato indietro per 'un momento in cui siamo meno tirati' (ma quando arriva, a proposito?).. rimane poco. A volte niente.
Però i bimbi non sanno di tutte queste cose e io sono dell'idea che, senza esagerare, sia meglio lasciarli credere che i doni li prepara e consegna davvero Babbo Natale con la sua slitta.
Io poi ho un bimbo nato il 23 dicembre, quindi regalo doppio.
Dalla wish-list di Ricky..
Il gioco-laboratorio delle scienze. Gli piace tanto ed è anche un modo intelligente per passare il tempo.
La pista delle Hot Wheels che sfidano il T-Rex. Di macchinine ne abbiamo a badilate. Ma per lui non bastano mai..
Qualcosa di sponsorizzato Red Bull, che è la sua passione: un cappellino o anche semplici toppe termoadesive per personalizzare lo zainetto di scuola (mi sono rifiutata di prenderlo dei Pokemon, o Ben Ten, etc. perchè dopo due mesi è già stanco).
Quanto a me.. io di wish-list quest'anno non ne faccio, anzi mi correggo 'da' quest'anno non ne faccio. Non solo per evitare spese per cose inutili in questo momento difficile (anche se è uno dei principali motivi). E' perchè il messaggio di umiltà del nostro Papa, del nostro Parroco del paese, le tante debolezze di ognuno di noi che la crisi sta scoprendo, la copertura dorata che si scioglie e rivela solitudine, inadeguatezza, paura. Le cose che succedono nel mondo (non fai in tempo a commuoverti per le vittime di un'alluvione che ecco ne senti un'altra, o un uragano, o un incendio).. tutto questo mi sembra uno schiaffo in pieno viso e non riesco a rimanere indifferente. Sembra voler dire qualcosa, sembra volerci svegliare e aprire gli occhi e costringerci a vergognarci (ecco, l'ho detto) perchè ci lamentiamo di cose stupide. Le cose sono cambiate davvero. Almeno nella mia testa, ma non credo solo nella mia testa.
D'ora in poi niente obblighi e solo cose vere, come festeggiare insieme, sedersi vicino ai nonni a tavola, guardare sorprendersi un bambino. E se proprio vogliamo dare, spendere.. diamo a chi ne ha bisogno. Una cosa scritta nella chiesa di Santo Stefano a Vedano: chi ha bisogno chieda, chi può, doni.
Non c'è bisogno di aggiungere altro, no?




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