expr:class='"loading" + data:blog.mobileClass'>

lunedì 6 ottobre 2014

Ma il secondo è diverso

Ieri abbiamo pranzato con la famiglia 'di origine' della nostra adorata Rosie, che si è messa in bella mostra alla Sagra di Dresano, meravigliosa come sempre.
All'ora di pranzo ci siamo seduti in un ristorante che abbiamo raggiunto a piedi.
Giammarco ha dormito si e no trenta minuti in macchina, poi si è svegliato ed ha passeggiato con le sue gambette tozze e incurvate nelle vie del paese, tentando di scavalcare la struttura di Rosie, per raggiungere gli altri bimbi che ci giocavano dentro.
Nel ristorante, un furbo angolo attrezzato con giochi, un piccolo scivolo, casette in plastica, un tappeto gommoso: tutti dentro, Giammarco per primo.
Mi sono resa conto che..

Sonno
Riccardo: tassativo sonnellino di almeno un'ora alla mattina e una al pomeriggio. Tutto il resto della giornata veniva riprogrammato in base alle sue nanne.
Giammarco: dorme durante i tragitti in macchina, anche se durano dieci minuti.

Pappa
Riccardo: una borsa contenente passato di verdure fresche liquido, crema di riso o pastina precotta, biberon dell'acqua, biberon del succo, bottiglietta d'acqua di scorta, omogeneizzato da stemperare, merenda di frutta. Sempre una bavaglina prima di mangiare.
Giammarco: biberon dell'acqua del giorno prima (quindi anche a metà), come merenda tappa-buchi dei semplici crackers. L'acqua la recuperiamo da una fontana o al ristorante, per pranzo la pasta avanzata dal fratello, al posto della frutta il gelato avanzato dal fratello. Come bavaglia.. niente bavaglia!

Gioco
Riccardo: ci diamo il cambio io e il papà, ci sediamo alla fine del tavolo per essere liberi di alzarci, mangiamo alternativamente, curiamo il piccolo seguendolo passo per passo nello spazio giochi, che non si infili sotto al cavallino e non si arrampichi sullo scivolo.
Giammarco: ci sediamo dove è più facile tenerlo d'occhio ogni tanto, gli lanciamo occhiate più che altro alla bocca, se ha ancora il ciuccio non può ingoiare nulla di pericoloso. Ogni tanto chiediamo al grande di dargli uno occhio e se lo vediamo arrampicarsi sullo scivolo ci sentiamo orgogliosi di lui, impavido!

Pannolino
Riccardo: pupù o no, dopo un tot di ore si cambia il pannolino. In caso di assenza di piano d'appoggio abbiamo tutto nella borsa, materassino pieghevole, telo in spugna, body e pantaloni di ricambio.
Giammarco: se non è pieno come un uovo non lo cambiamo, se è pieno ma gioca nell'area bimbi e non sentiamo nessun tanfo può aspettare. In bagno lo appoggiamo sul piano di marmo tra i lavandini e sotto utlizziamo la copertina di pile che usiamo in macchina, sul prato, etc. se una mamma con figlio unico in vena di fare il secondo si offre di cambiarlo, le affidiamo il piccolo ripieno, un pannolino e le salviettine umidificate.  Le diamo anche una pacca sulla spalla.

Vestitini
Riccardo: eredita in numero imbarazzante di vestitini (griffatissimi) del cugino, conservati puliti e stirati e piegati e profumati dalla cognata che li ha messi via per età e stagione. Ogni trasferta comporta un cambio completo in caso di esondazione dal pannolino, si sporchi durante la pappa, etc.
Giammarco: i vestiti di terza mano del fartello, non piegati, non stirati, non divisi ma soprattutto non smacchiati. I vestiti dei figli delle mie amiche, comunque in condizioni migliori di quelli conservati da me. Ogni trasferta comporta che mi chiedano 'non hai una magliettina di ricambio?' e io risponda (mentendo) che ho dimenticato la sua borsa del cambio a casa.

Comunque bisognerebbe prima curare un figlio non nostro, per partire belle tranquille e disinibite già con il primo. Crescono lostesso.




Nessun commento:

Posta un commento