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martedì 2 dicembre 2014

Dal pediatra

Oggi visita età filtro 15 mesi.
Il piccolo cresce, non ha importanza se si sforza poco per parlare, l'importante è che tra versetti e gesti si faccia capire.
Giochi: normale che i giocattoli lo annoino (sono concepiti secondo logiche commerciali, per annoiare ed essere cambiati spesso) sono infatti "giochi strutturati" nel senso che hanno una o due o dieci funzioni limitate, quindi presto non risultano più intetessanti. Ottimo il gioco che sviluppa la fantasia del bambino, buon segno se usa oggetti (coperchi, cucchiai di legno, spazzole) per costruire, fare rumori, fare cose diverse dall'uso per cui sono nati. Mai correggere un'attività solo perché non viene svolta in modo convenzionale.
Alimentazione: nessuno andrebbe mai forzato nel mangiare. A nessuna età. Soprattutto quando si sviluppano le attività cognitive. Non credere al venire meno dell'appetito significa non fidarsi delle loro sensazioni. Chiedere di mangiare un ultimo cucchiaio "per la mamma" radica in loro un negativo meccanismo di gratificazione forzata: da grandi potrebbero imparare a mangiare per affrontare una situazione negativa, invece che per soddisfare lo stimolo dell'appetito.
Infine, i nostri bambini sono "nativi digitali" e quotidianamente vengono in contatto con gli strumenti che usiamo. Imparano le sequenze di idee veloci ma non il processo associativo da cui derivano. È quindi importante compensare (visto che ormai le tecnologie smart sono inevitabili) con i libri illustrati che, sfogliati lentamente e spiegati con le giuste tempistiche, sono perfetti per ripristinare le capacità intellettive dei bambini, proprio per il fatto che rispettano un ordine, devono essere sfogliati, si può tornare indietro o andare avanti con un coinvolgimento motorio e implicano un'osservazione diversa (in pratica non è tutto sullo stesso schermo).

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