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lunedì 1 dicembre 2014

Va bene che siamo scimmie..

Che lunedì.. la pioggia, la sinusite, il piccoletto nervoso per la tosse.. altro che Saturno contro: ho tutta la galassia, e i Puffi e i dalmata della Carica dei 101 contro.
Oggi parlo di una cosa che mi infastidisce (ma anche ieri e l'altro ieri e prima ancora) e cioè l'atteggiamento dilagante degli 'amici' nei social, ma non solo, anche nella vita.
Aforismi (che noia..) sull'amicizia che trovo assolutamente inutili e idioti, sembra vigere la regola che se sei un amico non giudichi, se sei un amico ascolti facendo si con la testa e offri solo e sempre supporto. Nessuna critica e nessun parere, non si può dare un giudizio perché l'altro ci rimane male. Idiozia del secolo 'un vero amico non ti giudica' ..cosa?? Ma per favore.
Eccomi qua, rea confessa: a causa della mia sincerità (diretta, non maleducata) spesso mi hanno tolto il saluto.
Si impara a difendersi. Riconosci chi ti parla ma non vuole sentirsi dare pareri, se ti racconta (guarda caso) di chi avvalla le sue opinioni (amici, dottori, parenti, saggi del paese) e omette tutte le osservazioni negative (soprattutto se sono veritiere) ricevute da altri.
Bene, carissimi amici (veri) che come me tante volte avete peccato di sincerità senza ruffianaggine (anche in modo duro, ammetto) vi do la mia versione dei fatti, e se volete fatela vostra: gli amici veri giudicano, soprattutto se sentono che (ve la) state raccontando, vi smascherano anche senza tatto, perché non hanno secondi fini e perchè quando si acconsente a far fare la figura del pollo a qualcuno non lo si fa mai per rispetto, ma perchè così poi lo puoi sputtanare con qualcun altro. Cosa che accade puntualmente.
Si rispetta dicendo quello che si pensa e soprattutto si mette in guardia chi si ama da quelle persone che le compatiscono.
Non è un caso che le vecchie ceredenze popolari abbiamo coniato il proverbio 'dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io'.
E' più semplice affrontare la durezza di un giudizio schietto che il sottile opportunismo di chi non ci contraddice mai.
Solo le persone subdole dicono sempre di si e danno sempre ragione. Peggio di loro ci sono solo quelli senza un'opinione, che al limite si grattano la testa, come le scimmie.
Quelli che dicono sempre di si non lo sanno (non lo sanno?), ma non danno l'opportunità di migliorare ne di crescere, figuriamoci se possono essere d'aiuto per risolvere il problema che viene confidato.
SI possono provocare distacchi agendo con troppa franchezza. Ma se si risolvono, il rapporto passa dall'essere assistenzialista all'essere assolutamente alla pari.Vuoi mettere?
Chi non accetta il giudizio successivamente al proprio sfogo, cerca solo un rapporto in cui avere un ruolo eternamente vittimista. La vittima cerca un rapporto in cui chiedere, chiedere.. bisognosa di ascolto non ha mai occasione di dare niente in cambio perché gli altri sono più fortunati.
La vittima sta sempre peggio di tutti, per definizione.
La domanda da porsi è: ci piacciono le vittime seriali?
A me no.

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