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sabato 23 luglio 2016

Non dovremmo, ma lo facciamo

In questi ultimi giorni sembra che la vita si stia organizzando per ricordarci che a furia di sputare per aria finisce che ci casca in testa.
Non sono la pacifista integralista che deve (o vuole) trovare per forza una causa ad ogni reazione. Anche se ci hanno sempre insegnato, ci insegnano, che è così che gira il mondo.
Continuo a pensare che la vendetta estrema attuata in nome di qualcuno -anche se molto "in alto"- sia da catalogare tra i disagi mentali.
È quando senti che a fare la strage è un poco più che adolescente incazzato con gli amici che lo ghettizzano (e gli 'amici' sono figli di genitori così 'per bene' da non accorgersi che trasmettono odio, razzismo ed egoismo ai loro angioletti) che all'improvviso pensi 'Occazzo ma allora può succedere anche a me?!'.
Poi c'è l'informazione.
Oh l'informazione..!!
L'attentatore (eddaje con sto attentato..) non ha precedenti, viene da una famiglia per bene, con un altro figlio normale.
Per bene. Normale.. certo se vieni da una famiglia normale dovresti avere almeno l'educazione di non reagire a chi ti esclude, offende, insulta. I figli dei delinquenti sparano. Quelli della gente per bene male che vada si suicidano, così ci lasciano vivere in pace nella convinzione che in casa nostra non possa accadere una cosa simile.
È una forma di comprensibile autodifesa rifugiarsi in un paese dove le persone si conoscono per nome e si può far finta che fino a che non c'è un aeroporto nel raggio di cinque chilometri la vita trascorrerà serena.
Però Monaco non è una metropoli. E un diciottenne può incazzarsi a Tokyo come a Besana Brianza.
Io, noi, il mondo intero.. commettiamo sempre lo stesso errore, sbagliamo la domanda.
Invece di guardare il cielo e chiederci 'perchè tanto odio?' dovremmo guardarci negli occhi e chiederci 'cosa ho fatto per tirarti fuori tanto odio?'.
Certo che non è sempre colpa nostra. A volte subiamo la rabbia di qualcuno che non è riuscito a reagire prima, che magari è cresciuto con la rabbia di qualcun altro.
Però noi vediamo, guardiamo. La gente guarda, parla. Parla sempre troppo ma non si disturba mai a dire 'non si fa così' a chi approfitta della momentanea incapacità di difendersi.
Perché? Perché non sono affari suoi, perché basta chiudere il cancello e il mondo è fuori, l'orto è al sicuro, anche stasera si mangia.

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